Petunia andava ogni sabato a trovare la madre, che viveva nel vicolo dell'Ago e Filo, a Chepei. La' le case erano di legno, fragili, piene di bambini chiassosi. Il vicolo era sempre affollato di donne che stavano sedute all'aperto, a cucire, a impunturare e a ricamare. Lavoravano a due o tre insieme, alternandosi . Le loro dita agili non si fermavano mai, solo quando dormivano. Il cinguettio canoro del dialetto di Sciangai si mescolava alle grida e alle risate dei bambini che giocavano nel neelung,come venivano chiamati i vicoli.
Petunia era una figlia devota. Appena arrivava prendeva la spoletta di seta e un ago,sedeva su uno sgabello accanto alla madre e cuciva.Le dita di sua madre non si fermavano neppure quando diceva "Sei qui, figlia".
E Petunia rispondeva "Sono qui, Madre" e cominciava a cucire. Tutti nella strada, lodavano Petunia e si complimentavano con la madre che aveva una figlia cosi' devota.
La bomba cadde sul vicolo un po' prima di mezzogiorno. Sentirono il sibilo acuto e alcune donne alzarono la testa.Qualcuno grido' atterrita "Aiyah!" ma la reazione delle cucitrici fu lenta. Le stoffe. Le stoffe che avevano davanti a loro. Si alzarono, piegando meccanicamente il loro lavoro, e la bomba cadde.
"Fin che verra' il mattino" Han Suyn
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