Uno dei piccoli piaceri che amo concedermi (oltre ai gelati e all'acquisto compulsivo di stoffe & co) è quello di girare per mercatini d'antiquariato, di cose di seconda mano e mercati rionali. HO iniziato che ero piccola con mia madre e ho proseguito una volta adulta, qualche volta in compagnia di amiche spesso da sola. Trovo che nei mercati rionali si respiri la vera aria di una città e delle persone che ci vivono, quando viaggio, se mi è possibile, cerco sempre di farmi un giro per bancarelle. Nel corso degli ultimi dieci, quindici anni, ho assistito a un progressivo mutarsi delle merci in esposizione fino a constatare la definitiva sparizione dei banchi di merceria, ovvio, viviamo in società dai tempi compressi, chi è che ha più il tempo di cucire? Qualche signora ageè o qualche pazza (e io mi inserisco tra queste oltre che rientrare nella categoria appena citata...).
Un paio di settimane fa ho fatto un giro per uno dei miei mercati preferiti, quello in via Valvassori Peroni (a Milano) e in fondo, ma proprio in fondo al mercato, c'è ancora un unico banco di merceria che è stato rilevato da egiziani (tra l'altro cambiano le cerniere dei giubbotti a tempo di record) e, guardando qua e la', ho trovato dei monogrammi.... nella "P" ho trovato due piccoli monogrammi in cotone per biancheria con la lettera "D". Ne avrei comprati a sfare ma, ovviamente, erano rimaste lettere improbabili come la "Q" e la "K"....
Comunque sono tornata a casa con qualcosa di prezioso (per me) e ne sono contenta, va a rimpolpare la mia collezione di nastri e articoli di merceria (che, prima o poi tornano sempre buoni).
Anna Maria
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